iLovePalestine.com Donatello LaNinfa

29 gen 2009

Ieri si è consumato l'ennesimo episodio di censura.
Da Repubblecchina al Tg1, hanno trasformato un incontro di 4 ore organizzato dall'associazione “familiari delle vittime della mafia” in un “insulto a Napolitano”.
Non una parola sulle vittime.
Non una parola su merde come contrad, riin, mancin...
Non una parola sui mandanti delle stragi del '92, che ora siedono al Governo.
Non una parola sui nuovi partigiani, De Magistris, Forleo...

Si stanno prendendo tutto.
Hanno messo la zavorra alla scuola pubblica; stanno soffocando la class action sul nascere; calderol ha cancellato la legge che difende i cittadini dalle brutalità gratuite da parte delle forze dell'ordine; stanno cancellando la memoria delle generazioni più giovani, affinchè non si curino di chi gestisce la cosa pubblica e la cosa nostra.
Ieri sono stato a Piazza Farnese per ascoltare le parole di Sonia Alfano e Salvatore Borsellino. Stavo per piangere.
Sono state 4 ore di cazzotti nello stomaco.
berlusc e dell'utri che ridono al telefono parlando di bombe.
E autostrade sventrate.

Mi domando se sia stato questo il clima che fece germogliare le brigate rosse.

Quando alla società civile vengono tolte le forme più elementari di difesa contro i prepotenti, quando un debole non può più ricorrere alla giustizia ordinaria per difendersi (perchè la Magistratura ha perso autonomia ed è finita in pasto ai mafiosi, perchè la class action non funzionerà mai così come la stanno concependo i padroni, perchè se un magistrato o un poliziotto scoprono un potente nell'atto di compiere un crimine, il magistrato o il poliziotto saranno perseguiti, spogliati delle loro funzioni, isolati e affossati da giornali e tv...), quando succede tutto questo, mi domando, non diviene forse legittimo, impugnare le armi, tutte quelle a disposizione, e RESISTERE?

Non è forse legittimo, combattere, morire, per contrastare tutto questo?

Parte della società civile è ormai ridotta in uno stato vegetante.
Molta di quella che dovrebbe essere la parte attiva della società è invece in uno stato catatonico, troppo spaventata dall'insicurezza del lavoro e troppo impegnata a spendere il proprio tempo libero “a rilassarsi”.
Taluni persino si compiacciono della soverchiante potenza dell'illegalità, lo prendono a modello e, se potessero, ne farebbero parte.

E allora, non diviene giusto, se non inevitabile, combattere con tutte le proprie forze? Come (fecero e) fanno coloro i quali vedono la propria società stuprata da dittatori, mafiosi, deliquenti di ogni risma?
Che siano partigiani italiani, combattenti cubani, miliziani palestinesi, ogni qualvolta che la società civile si vede sottratta la possibilità di esprimersi in modo democratico, ogni qualvolta viene meno la fiducia tra cittadini e governanti, ogni qualvolta che i governanti si scoprono intollerabilmente ingiusti, allora la rivoluzione è giustificata. Necessaria.

Prima ci hanno sottratto il Parlamento, trasformandolo in un bordello dove si alternano funzionari di clan, senza più alcun tipo di elezione diretta.
Poi ci hanno sottratto le forze dell'ordine, deviandone intere sezioni a proprio uso e consumo, creando il caos, umiliandone la parte sana.
Poi si sono impadroniti dei mezzi di comunicazione, creandosi consenso senza più il bisogno di agire realmente.
Poi hanno svilito l'Istruzione, rendendola merce attraverso la parificazione degli istituti privati, soffocandone le risorse umane.
Ora tocca alla Magistratura. Hanno piazzato carneval in Cassazione, hanno ucciso i migliori, e allontanato chi ha intravisto i loro traffici.

Quanto dovranno sottrarci ancora, prima di ribellarci?
Quando arriverà il momento di combattere?
Viviamo già in una galera, piena di videogiochi, partite di calcio, comici e bei libri.
Ci stiamo abituando all'idea che forse ci meritiamo questa merda, o che sia inevitabile.
Ci hanno convinto che Cuba sia un inferno, e che Israele deve annientare, con ogni mezzo possibile, il pericolo dei razzi Qassam.
Che sia già troppo tardi?
Che sia questa la vita che spetta ai nostri figli? Questa omologazione a tutti i costi e per tutti, e lasciamoci pure scippare tutte le risorse da pochi mafiosi incravattati?

Preferisco bruciarmi lo stomaco per l'odio che covo verso la manica di merda che sono i nostri governanti, piuttosto che vivere anestetizzato e credere che siano altre le cose importanti della vita (è forse vita quella che ci lasciano vivere?).

Se mai ci sarà una rivoluzione, so che stavolta molti poliziotti si rifiuteranno di coprirsi gli occhi, di asservire chi li sfrutta, di farsi ammazzare da chi li dovrebbe proteggere.
From “dictatorship to democracy”. Come è stato per le rivoluzioni colorate.

Se mai scoppiasse una rivoluzione, noi vinceremmo, perchè sarebbe impossibile silenziarci tutti, licenziarci tutti, ammazzarci tutti.
Perchè sono anni che ci provano, hanno sventrato autostrade, lasciato teste mozzate su sedili di auto, sciolto bambini nell'acido, cercato di compiere atti sempre più brutali e spaventevoli...
eppure ci sono uomini come Apicella, che ancora combattono.

La mattina successiva al giorno in cui il SISDE fece saltare in aria Falcone, decine di poliziotti si presentarono da Borsellino chiedendo di poter far parte della sua scorta.

Io so che se mai scoppiasse una rivoluzione, noi vinceremmo, perchè sarebbe impossibile silenziarci tutti, licenziarci tutti, ammazzarci tutti.
Perchè ci sono uomini che preferiscono morire, piuttosto che soccombere.
D.

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